Durante il periodo fertile accade (molto spesso) che la donna viva negativamente i giorni del ciclo mestruale, ma che viva ancor più negativamente la comparsa di una serie di sintomi che caratterizzano quella che viene definita Sindrome Premestruale (SPM).
Prima
di addentrarmi nel complesso discorso della sintomatologia che caratterizza le diverse
fasi del ciclo ormonale femminile è bene delineare quali siano tali fasi.
FASE
FOLLICOLARE: periodo che intercorre dal primo
giorno di comparsa del ciclo mestruale fino al quattordicesimo giorno durante
il quale si ha la maturazione dei follicoli ovarici. L’ipofisi rilascia
l’ormone follicolostimolante (FSH) e l’ormone luteinizzante (LH) che
contribuiranno alla maturazione.
OVULAZIONE:
periodo di 24 ore durante il quale il follicolo maturo rilascia l’ovocita (cellula
uovo).
FASE
LUTEINICA: periodo della durata media di 14 giorni durante il
quale il follicolo maturo che precedentemente si era trasformato in corpo luteo
secerne estrogeni e progesterone (preparazione ad una eventuale fecondazione
dell’ovocita e conseguente impianto del blastocisti).
E’
proprio durante la fase luteinica (anche fino a 10 giorni prima dell’arrivo del
ciclo mestruale) che può comparire la Sindrome Premestruale, caratterizzata da
una serie di sintomi fisici e psicologici che cessano alla comparsa delle
mestruazioni. Almeno l’80% delle donne manifesta la comparsa di alcuni di
questi sintomi senza lamentare alcun disagio.
La
Sindrome Premestruale si può presentare in due forme:
-
Sindrome
premestruale di forma lieve/moderata (SPM). Colpisce circa
il 20% - 32% delle donne in età fertile;
-
Sindrome
premestruale di forma grave definita come Sindrome disforica della fase luteale tardiva (PMDD) che colpisce
circa il 3% – 8% delle donne.
La
sindrome premestruale è caratterizzata da svariati sintomi classificati in:
SINTOMI FISICI:
-
gonfiore addominale;
-
tensione a livello del tessuto
ghiandolare mammario;
-
dolori muscolari e articolari;
-
crampi, dolore addominale;
-
affaticamento generalizzato;
-
cefalea;
-
nausea;
-
stipsi o diarrea;
-
gonfiore alle estremità;
-
aumento di peso;
-
Ritenzione idrica.
SINTOMI
PSICOLOGICI/COMPORTAMENTALI:
-
rabbia, irritabilità;
-
ansia;
-
variazioni di appetito (eccessiva
introduzione di cibo o aumentato desiderio verso il cibo);
-
cambiamenti nella libido;
-
diminuzione della concentrazione;
-
sbalzi d'umore tendenti a forme
depressive;
-
sonno carente o aumentato fabbisogno di
sonno.
L’eziologia di entrambe le forme non è
stata ancora ben definita. Numerosi studi hanno evidenziato la presenza di una
spiccata sensibilità fisiologica, di molte donne, verso le variazioni dei
livelli di estrogeni e progesterone che si verificano durante le fasi del ciclo
ormonale, sensibilità attribuita ad una eventuale predisposizione genetica. Le diverse
ipotesi fatte in merito alle cause scatenanti che portano alla comparsa dei
sintomi più comuni riguardano l’aumento della ritenzione idrica e la comparsa
del gonfiore. Questi potrebbero essere dovuti ad un’aumentata attività sia
dell’aldosterone che della renina plasmatica. Altri studi suggeriscono il
coinvolgimento dei neurotrasmettitori serotonina (5-HT) e acido
γ-amminobutirrico (GABA). In particolar modo gli sbalzi d’umore ed i disturbi a
livello gastrointestinale sarebbe attribuiti ad una drastica riduzione dei
livelli di serotonina nell’organismo. Rimane il fatto che, la complessa e varia
sintomatologia che colpisce sistematicamente ogni mese una buona percentuale
della sfera femminile, tende ad influenzarne negativamente lo svolgimento delle
attività quotidiane. Come conseguenza, la donna, spesso sopraffatta dallo
sconforto, tende piuttosto a rinunciarvi che ad affrontarle serenamente, vivendo
il periodo premestruale in uno stato di pseudo malattia.
Naturalmente, nei casi in cui la forma
di SPM sia grave l’intervento del ginecologo e l’uso di un’appropriata terapia
farmacologica saranno necessari. Nelle forme di entità lieve e moderata si
potrà intervenire, oltre che con terapie
adeguate anche perseguendo un corretto stile di vita che comprenda l’introduzione
di una dieta corretta dal punto di vista nutrizionale.
SINDROME
PREMESTRUALE E ALIMENTAZIONE
Premesso che, seguire una corretta
alimentazione comporti il mantenimento dell’organismo in un buono stato di
salute, in caso di disturbi legati alla SPM sarebbe utile seguire uno schema
alimentare, soprattutto nei 6-10 giorni che precedono l’arrivo delle
mestruazioni, che rispetti il più possibile le seguenti regole:
1)
Limitare il consumo di zuccheri
(soprattutto zuccheri semplici). Accade che, durante la fase premestruale, il nostro organismo
richieda molti più zuccheri rispetto a quanti ne dovremmo introdurre
normalmente (la donna avverte un desiderio incontrollato di introdurre “qualcosa di dolce”. La richiesta di
glucidi avviene a causa della riduzione dei livelli di serotonina e comporta un
aumento della sensazione di fame rivolta soprattutto al consumo di dolci.
2)
Limitare l’uso del sale come
condimento e dei cibi molto salati. Per contrastare la ritenzione idrica, la comparsa del gonfiore
alle estremità ed il temporaneo aumento del peso è bene ridurre il quantitativo
di sale utilizzato come condimento (sale marino, dado da brodo, etc..) sostituendolo
con erbe aromatiche e spezie. Evitare inoltre il consumo di cibi quali
insaccati, formaggi stagionati, patatine, che andrebbero solo ad esacerbare la
ritenzione di liquidi.
3)
Evitare il consumo di caffeina (thè,
caffè, cioccolato, bevande al cacao). Il consumo di elevate quantità di caffeina potrebbe andare ad
esacerbare alcuni sintomi. Tra i diversi studi fatti in merito a tale
correlazione, un recentissimo studio prospettico condotto da Purdue-Smithe AC
ed i suoi collaboratori ha dimostrato al contrario, come non esista una stretta
correlazione tra un elevato consumo di caffeina e la comparsa e l’esacerbazione
di alcuni sintomi, in particolar modo la cefalea e la tensione a livello del
tessuto ghiandolare mammario. Comunque sarebbe bene consumare in maniera
moderata bevande contenenti caffeina.
4)
Evitare il consumo di latticini che vanno ad aumentare la ritenzione
idrica e che a causa della presenza di lattosio possono accentuare i disturbi a
livello intestinale.
5)
Consumare frutta, verdura di stagione,
legumi e frutta secca. Sono
tutti alimenti ricchi in magnesio in
grado di mitigare la sintomatologia
che turba la sfera psicologica.
6)
Consumare carboidrati complessi
preferibilmente integrali ed evitare i lieviti. Il consumo di pasta, riso e pane
integrali eviterà il repentino innalzamento dei glucidi nel sangue e
contrasterà la comparsa di quei fastidiosi disturbi gastrointestinali che
caratterizzano la sindrome premestruale. Di contro evitare temporaneamente l’introduzione
di alimenti lievitati (pizze, dolci lievitati, etc..).
7)
Consumare cibi ricchi in Vitamine del
Gruppo B. L’uso di
cibi quali il pesce, gli spinaci, le patate, il latte contribuirà al
mantenimento di un buon livello di serotonina.
8)
Rispettare tutti i pasti principali
della giornata senza
saltarli in modo tale che l’organismo abbia, durante l’arco della giornata, tutti
i nutrienti necessari e non si ritrovi a dover contrastare un sovraccarico di
cibo concentrato solo in alcune ore che andrebbe ad affaticare e accentuare i
disturbi gastrointestinali ed il gonfiore addominale.
9)
Bere abbondantemente acqua. L’introduzione di almeno due litri di
acqua al giorno aiuta a contrastare la ritenzione idrica e a limitare il
gonfiore alle estremità.
10) Adottare
uno stile di vita il meno sedentario possibile soprattutto nei giorni che precedono
l’arrivo delle mestruazioni, per ridurre lo stato di ansia e lo stress e
favorire il mantenimento di un buon livello di serotonina nell’organismo.
SINDROME
PREMESTRUALE E TERAPIA
Nelle forme di SPM lieve e moderata l’uso
di integratori e fitoterapici,
associato ad un corretto stile di vita e ad una giusta alimentazione potrà
essere di aiuto per alleviarne la sintomatologia in modo naturale. Molto utili
sono gli integratori a base di Vitamine
del Gruppo B e quelli contenenti Sali
di Magnesio.
Il fitoterapico più indicato in questi
casi è l’agnocasto. L’agnocasto è un
arbusto aromatico di cui si utilizzano i frutti maturi ed essiccati ricchi in
flavonoidi (casticina, vitexina, isovitexina), alcaloidi (viticina), glucosidi
iridoidi (agnuside e acubina) e la castina. La terapia naturale con agnocasto,
potrà eventualmente essere associata ad una terapia farmacologica con le dovute
attenzioni in quanto l’agnocasto può
dare interazioni con alcune classi di farmaci (estroprogestinici,
antidopaminergici, etc).
Fonti
bibliografiche:
-
Wendy S. Biggs And Robin H. Demuth -“Premenstrual Syndrome and Premenstrual
Dysphoric Disorder” - Am Fam Physician. 2011;84(8):918-924
-
Purdue-Smithe
AC, et all - “A prospective study of
caffeine and coffee intake and premenstrual syndrome” - Am J Clin Nutr.
2016 Aug;104(2):499-507
-
Fabio
Firenzuoli - “Interazioni tra erbe,
alimenti e farmaci” - Ed. Tecniche Nuove (2013)