giovedì 8 settembre 2016

PSEUDOCEREALI: LA QUINOA


Il termine cereale prende origine da ‘Cerere’, la dea romana della fertilità dei campi (identificata dai Greci come la dea Demetra). I cereali  sono semi di piante erbacee  appartenenti alla   famiglia   delle Graminacee   (Classe delle Monocotiledoni),  i cui frutti,  ricchi  di amido e  sostanze proteiche, forniscono farine di alto valore nutritivo.
Ma alla Classe delle piante erbacee appartiene anche un’altra Sottoclasse, le Dicotiledoni, dalle quali derivano la categoria definita con il termine ormai di uso comune di Pseudocereali in modo tale da distinguerli da quelli considerati i “cereali per eccellenza”.
In questo mio breve lavoro desidero porre l’attenzione su uno di questi in particolare: la Quinoa. Classificata come un membro della famiglia delle Amaranthaceae (una grande famiglia di 160 generi e 2.400 specie), genere Chenopodium, la Quinoa (Chenopodium quinoa Willdenow) sta guadagnando importanza in particolare per i suoi contenuti di elevato valore nutrizionale.
La Quinoa è una pianta erbacea coltivata soprattutto per i suoi semi commestibili e facilmente digeribili; consumata anche come verdura a foglia. E’ considerato uno pseudocereale, in quanto non è una graminacea, ma presenta gli stessi utilizzi alimentari. E’ un pianta originaria della regione andina. La storia della quinoa è molto antica (circa 5000 anni fa). Le prime coltivazioni risalgono ai tempi delle popolazioni precolombiane (Maya e Inca). A livello globale, esistono più di 6000 varietà di quinoa coltivate dagli agricoltori. La quinoa è attualmente coltivata in tutta la regione andina, negli Stati Uniti, in Europa, Asia e Africa.  
E’ una pianta con una notevole capacità di adattamento alle diverse altitudini, alle caratteristiche del terreno e alle condizioni ambientali. A seconda delle varietà, infatti, le piante riescono a svilupparsi sia a livello del mare sia a 4000 m di altitudine, sia in terreni a pH acido che in terreni a pH basico, sia in zone tropicali a clima umido come in zone aride o semidesertiche, risultando in questi casi una pianta molto resistente alla siccità.

PROFILO NUTRIZIONALE
Dal punto di vista nutrizionale il seme di quinoa è considerato una fonte molto importante di proteine, ne contiene dal 12% al 18% a seconda della varietà (percentuale di molto superiore alla media dei cereali tradizionali). Tutti gli amminoacidi essenziali sono risultati essere presenti nei semi di quinoa. In particolare, le proteine di quinoa sono ad alto contenuto di lisina (4,8 g / 100 g proteine) e treonina (3,7 g / 100 g di proteine). La quinoa ha una composizione amminoacidica simile a quella del riso ma con un maggior contenuto in lisina (4,8 g / 100 g di proteine), ma inferiore in leucina (6,0 g / 100 g di proteine) e valina (3,7 g / 100 g proteina).
Il contenuto in lipidi è compreso tra il 4,1% e l’8,8% con una preponderanza di acidi grassi insaturi (acido linoleico e acido oleico). Confrontandolo con i cereali tradizionali, il contenuto lipidico della quinoa è da dieci a venti volte superiore alla media.
Il contenuto in carboidrati, costituiti per la quasi totalità da amido, varia in media dal 58,1% al 64,2% della sostanza secca, di cui 11% è amilosio. In particolare glucosio (1,70 mg / 100 g), fruttosio (0,20 mg / 100 g), saccarosio (2,90 mg / 100 g) e maltosio (1,40 mg / 100 g). A tal proposito è importante considerare anche l’Indice Glicemico (GI) della quinoa. Il valore di GI può variare in un intervallo compreso tra 35-53 a seconda del tempo di cottura dell’alimento.  
È molto ricca di nutrienti essenziali come vitamine e minerali in concentrazioni di molto superiori rispetto ai cereali. Buona fonte di vitamine del gruppo B (tiamina, riboflavina, piridossina), vitamina E e folati.
I minerali principali sono: calcio (87 mg / 100 g), ferro (9.47 mg / 100 g), potassio (907 mg / 100) e magnesio (362 mg / 100 g).  
La quinoa è un’ottima fonte di fibra alimentare (78% di fibra insolubile e 22% di fibra solubile).
Nella tabella sottostante è indicato il profilo nutrizionale della quinoa in comparazione con quello di alcuni cereali tradizionali

ALIMENTO

ENERGIA (kcal)

PROTEINE

AMINOACIDI ESSENZIALI

CARBOIDRATI (g)

LIPIDI (g)
ACIDI GRASSI INSATURI (g)

FIBRA (g)

GI
Quinoa
120
4.4
10/10
21.3
1.92
1.61
2.8
35-53
Riso (bianco)
130
2.38
9/10
28.59
0.21
0.12
0.3
75-89
Grano
113
3.6
10/10
25.12
0.66
0.35
4.23
48
Mais
96
3.41
9/10
20.98
1.5
0.98
2.4
60

ANTINUTRIENTI: LE SAPONINE
I semi di quinoa contengono quantità significative di saponine (dal 2% al 5%), sostanze tossiche che costituiscono un sistema di difesa per la pianta in quanto rendono il seme indigesto ai predatori e lo proteggono da agenti infestanti (soprattutto funghi). Dal punto di vista chimico si identificano le saponine sono dei glicosidi terpenici, che conferiscono al seme un sapore amaro. A tal proposito il seme di quinoa è comunemente classificato come '' dolce ''o '' amaro '', in riferimento al suo contenuto in saponine.
Da un punto di vista nutrizionale le saponine sono considerate sostanze antinutrizionali a causa della loro capacità di ridurre l’assorbimento intestinale dei macronutrienti (carboidrati, lipidi e proteine). Studi effettuati su modelli murini hanno confermato l’azione negativa esercitata dalla presenza di un’elevata percentuale di saponine sulla crescita e sull’assorbimento dei nutrienti in topi alimentati con una dieta a base di quinoa.
Durante il processo di lavorazione dei semi di quinoa per l’ottenimento del prodotto che troviamo in commercio con il nome di quinoa perlata, i semi vengono sottoposti ad un trattamento che favorisce la completa eliminazione delle saponine, la desaponificazione in modo da rendendolo un alimento adatto al consumo umano.
Ma recenti studi riguardanti la composizione e le proprietà delle saponine hanno mostrato che esiste il risvolto della medaglia, mettendone in evidenza le potenziali attività biologiche positive quali:
-          Attività ipocolesterolemizzante;
-          Attività antibatterica e antifungina (soprattutto vs Candida albicans);
-          Proprietà antiossidante;
-          Attività antitumorale;
-          Proprietà antinfiammatoria.
In particolar modo per quanto riguarda l’attività antinfiammatoria è stato dimostrato che la presenza delle saponine nella quinoa è associata ad una forte inibizione della iperproduzione dei mediatori dell’infiammazione quali l’Ossido Nitrico (NO), il Tumor Necrosis Factor (TNF-α) e l’Interleuchina-6 (IL-6). Questi risultati suggeriscono che le saponine potrebbero essere prese in considerazione quali componenti aggiuntivi in alimenti funzionali per la prevenzione ed il trattamento dell’infiammazione. Naturalmente studi sono in atto per dimostrare ed approfondire le potenzialità positive di queste sostanze.

QUINOA E CELIACHIA
Fino ad oggi, l'unico approccio terapeutico accettabile per la malattia celiaca (CD) è una eliminazione rigorosa dalla dieta degli alimenti contenenti glutine, ma questa dieta non garantisce sempre un adeguato apporto nutrizionale. Negli ultimi anni gli pseudocereali hanno ricevuto una notevole attenzione in qualità di interessante alternativa per la formulazione di prodotti senza glutine. Tra questi, la quinoa costituisce una valida alternativa nutrizionale agli alimenti a base di cereali tradizionali contenenti glutine.  
Tra i tanti studi effettuati negli ultimi anni, quello condotto da Zevallos VF et all  ha dimostrato che l’assunzione quotidiana di quinoa (50 g / die di quinoa per 6 settimane) da parte di diciannove pazienti celiaci, come parte della loro consueta dieta priva di glutine, ha comportato la comparsa di effetti positivi sia sul quadro istologico degli enterociti che sui loro valori ematochimici.


Fonti bibliografiche:
-         Gordillo-Bastidas E., et all -  Quinoa (Chenopodium quinoa Willd), from Nutritional Value to Potential Health Benefits: An Integrative Review - J Nutr Food Sci 2016, 6
-         Didier B., et all - Worldwide Evaluations of Quinoa: Preliminary Results from Post International Year of Quinoa FAO Projects in Nine Countries - Frontiers in Plant Science June 2016 | Volume 7 | Art. 850
-        Verena N., et all - Assessment of the nutritional composition of quinoa (Chenopodium quinoa Willd.) - Food Chemistry 193 (2016) 47–54
-        Yang Y., et all - Anti-Inflammatory Activity of Saponins from Quinoa (Chenopodium quinoa Willd.) Seeds in Lipopolysaccharide-Stimulated RAW 264.7 Macrophages Cells - Journal of Food Science April 2014;
-        Carla M., et all - Protein content and amino acids profile of pseudocereals - Food Chemistry 193 (2016) 55–61
 -    Ilce G. Medina-Meza, et all - Profiling of Triterpenoid Saponins from 28 Quinoa Varieties   (Chenopodium quinoa Willd.) grown in Washington State by GC-MS - J. Agric. Food Chem., August 15, 2016
-         Zevallos VF, et all - Gastrointestinal effects of eating quinoa (Chenopodium quinoa Willd.) in celiac patients. - Am J Gastroenterol 109: 270-278, 2014




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